
DS 9 E-Tense 360 4×4 | Test Drive
Testo Matteo Lavazza Foto Richard Montagner
Il mondo dell’automobile è davvero strano. Le vendite sono in costante calo, ci sono dozzine di fusioni tra brand ogni mese e la crisi economica globale non aiuta di certo. Con questo sfondo degno della trama del prossimo blockbuster apocalittico, c’è però chi punta sulla strada meno battuta, quella che grazie ad un’astuta segmentazione può fare in modo di continuare a versare acqua in due tinozze, senza per questo motivo pestare i piedi in casa propria. Detta così potrebbe sembrare poco chiara, o addirittura potreste pensare di aver tra le mani il Time Magazine, ma volevo in qualche modo entrare in sintonia con ciò che a mio avviso rappresenta DS oggi per Citroen e più ampiamente per il gruppo Stellantis.


Se infatti stiamo parlando di una – passatemi il termine – firma che esiste da decenni e che allestiva dapprima i modelli più prestigiosi del brand francese (Citroen, appunto), dal 2014 DS è divenuta una vera e propria identità a parte, portando avanti alcuni modelli che nel giro di pochi anni hanno letteralmente tagliato il cordone ombelicale con il Double Chevron acquisendo un preciso spazio nel mondo e soprattutto nel listino. La DS 9 è l’apoteosi di questa missione, la massima espressione di come intenda diversificare i modelli targati DS e indirizzarli verso una clientela più ricercata, raffinata e che saprà distinguersi anche laddove molte componenti sono per forza di cose in comune, peraltro con una famiglia allargata come quella di Stellantis.

Basta con alberi genealogici e parenti e torniamo alla guida, accomodandoci in uno degli abitacoli migliori che possiate trovare. Mais oui! Mi trovo alla guida della DS 9, la grande berlina che proietta nel futuro la spiccata personalità che grandi Citroen del passato hanno sempre avuto. Qualcuno ha detto C8? La linea è subito riconoscibile, tipicamente DS in particolar modo al frontale, con dei gruppi ottici che giocano sul contrasto estetico di proiettori diamantati che ruotano ad ogni accensione e la tipica freccia che corre in verticale, a donare aggressività soprattutto di notte. La linea del profilo laterale non nasconde le generose dimensioni e guida l’occhio verso un posteriore più morbido e che confonde molti lasciando credere che si tratti di una Mercedes. La mia risposta è sempre la stessa – Non è una Benz, costa meno ed è molto meglio – non sto esagerando.


La DS 9 in prova non lesina sotto nessun aspetto. A partire dai generosi cerchi da 20 che calzano pneumatici invernali che penalizzano – per forza di cose – il silenzio di bordo offerto da un comparto meccanico di prim’ordine. L’allestimento Operà Première è il top di gamma e in questo particolare caso viene abbinato alla trazione integrale, la quale porta con sé il massimo anche in termini di potenza complessiva. Si tratta di un’unità ibrida composta da un 4 cilindri da 1.6-litri e un motore elettrico ricaricabile da presa di corrente che erogano un totale di 360 cavalli e 520 Nm di coppia. Ecco perché le generose dimensioni e un peso che sfiora le 2 tonnellate (1.984 kg) non si sentono affatto, soprattutto quando mediante il selettore delle diverse modalità di guida si sceglie Sport e l’assetto e la risposta dello sterzo si fanno più precise e dirette, il tutto senza perdere per strada quella scioltezza di guida che rappresenta la quintessenza di un modello di livello nettamente superiore rispetto al proprio segmento.




I sedili in pelle sono qualcosa di stratosferico e non soltanto perché incredibilmente confortevoli, ma per via di un pattern che sembra letteralmente su misura per il proprio fondoschiena e per la zona lombare, coccolata anche dalla possibilità di riscaldare o raffrescare gli stessi. Il sistema di infotainment, come anche i dispositivi di sicurezza (qualcuno ha detto visione notturna?), è completo, veloce e intuitivo, rendendo finalmente superfluo l’utilizzo dello smartphone, tuttavia sempre facile da connettere a prescindere dal sistema operativo. Il fattore wow viene poi elevato dalla particolarità dell’abitacolo, in particolare dal tunnel centrale estremamente ricercato e nonostante tutto pratico al tatto anche senza staccare gli occhi dalla strada, sia per i tasti fisici sulla porzione centrale, che per quanto riguarda le scorciatoie alla base del grande display touch da 12”, il quale si abbina perfettamente con quello da 12,3” dietro al volante.



In modalità 100% elettrica si percorrono sino a 50 km, ma torna particolarmente utile quando attivando il Brake Mode – per esempio su una strada con parecchie discese – si viaggia a emissioni zero con il propulsore benzina a riposo. Che poi su una vettura del genere, sapere di avere soltanto un 1.6 potrebbe anche stonare, ma lo reputo sempre più coerente di quanto sia stato invece per una pseudo-sportiva come la BMW i8. Il passaggio da elettrico a ibrido si percepisce, ma non è mai fastidioso e viaggiando in Comfort si dispone dello spunto di cui parlavamo prima, senza la reattività garantita dalla modalità Sport. Ah, ci sono poi i paddle fissi al piantone, che agevolano i cambi marcia dell’automatico a 8 rapporti quando volete davvero sfruttare a fondo la riserva di potenza a disposizione. Del resto parliamo di movimenti piuttosto rapidi, come nel caso di uno scatto sullo 0-100 km/h di appena 5,6 secondi. È questa sarebbe la lussuosa berlinona francese che vi aspettavate?


Sono certo che la DS 9 saprebbe stupire chiunque, anche laddove continui a far esistere una tipologia di vetture – quella delle grandi berline a tre volumi – di certo non più gettonata come trent’anni fa. Ma è proprio il fatto di elevare ogni aspetto che è in grado di offrire che la rende speciale, anche se per mettersela in garage non avrete il canonico risparmio che ci si aspetta voltando le spalle al solito trio tedesco. Qui occorrono infatti, per un esemplare come quello in prova, almeno €87.000. Non è poco, anzi è davvero molto, ma perfettamente in linea con quanto alla fine della storia vi portate a casa. E allora posso confermare che la DS 9 è il nuovo lusso, un’auto alla quale non manca davvero nulla, soprattutto la capacità di farvi restare al volante nel più totale comfort, strizzando l’occhio ai consumi e stuzzicando quel desiderio di differenziarsi dall’uniformità che rende le strade di tutti i giorni un luogo troppo noioso per non fare una scelta diversa dal solito.
DS 9 E-Tense 360 4×4 Operà Première
Motore 4 cilindri Plug-In Hybrid, 1.598 cc Potenza 360 hp Coppia 520 Nm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico a 8 rapporti Peso 1.984 kg
0-100 km/h 5,6 sec Velocità massima 250 km/h Prezzo €87.250 (esemplare in prova)


