Testo Matteo Lavazza / Foto Richard Montagner
Danza della pioggia? Fatto. Rito propiziatorio per notevole quantità di fango sui passaruota? Fatto. C’è una nuova Subaru e non una qualsiasi, ma la Forester, ovvero il SUV al quale le strade non asfaltate non fanno affatto paura, tutt’altro. Giunto alla sesta generazione abbraccia un profondo aggiornamento estetico, ma parlando di Subaru ci si aspetta che sarà il fattore dinamico a eccellere, soprattutto dove l’asfalto lascia spazio a terra, sabbia, fango, neve e qualsiasi ostacolo per i modaioli SUV, prevalentemente di matrice europea. Là nei sentieri più selvaggi avremo la conferma definitiva sulle qualità di un modello fondamentale che piace tanto oltreoceano almeno quanto nel vecchio continente. Ho cercato di sporcarla il più possibile e ci sono riuscito. Ma sarò anche riuscito a metterla in crisi?



Se la generazione precedente si era stilisticamente evoluta, ma in maniera più sottile, adesso è impossibile confondersi. La nuova Forester trasuda novità da ogni millimetro della propria voluminosa carrozzeria. A partire da un frontale molto americaneggiante e sapientemente caratterizzato dalla nuova griglia con listelli orizzontali che si integrano con i gruppi ottici suddivisi su due livelli, passando per gli ampi passaruota in plastica che incorniciano i cerchi da 19”, lasciando al contempo ipotizzare la notevole escursione che potranno fare le sospensioni in situazioni di criticità. Si arriva poi al posteriore con i gruppi ottici spostati alle estremità, soluzione che non solo conferisce una importante presenza su strada, ma agevola il meccanismo di apertura del baule automatico, offrendo capacità di carico sempre ragguardevoli: 509 e 1.730 litri. Il tutto con svariati ganci, una presa per qualche piccolo elettrodomestico e un doppio fondo nel quale sistemare catene da neve e attrezzi, proprio vicino al pacco batterie del piccolo motore elettrico da 16,7 cavalli come sempre posizionato all’interno del cambio.






Quel che si è perso è un’altra manciata di cavalli. Infatti, il 2-litri boxer da 4 cilindri scende a quota 136 cavalli e sebbene non si guardi alla Forester per le pure prestazioni, un pizzico di brio in più non sarebbe stato male, soprattutto considerando come su strada, il cambio CVT a variazione continua tenda sempre a restare su di giri, non assecondando sorpassi dove invece non dovrebbero rappresentare alcun problema. Cambio e potenza specifica, sono queste le due voci alle quali non dovete badare per comprendere a fondo l’eccezionale qualità della Forester, un modello cresciuto anche in termini di robustezza, laddove non sembrava possibile farlo. Sto parlando della qualità dei materiali, con un abitacolo in pelle e suede impeccabile e che per design ed ergonomia riesce a unire la praticità necessaria nel quotidiano e nell’utilizzo outdoor ad una modernità ormai irrinunciabile a prescindere dal segmento di riferimento. Lo stesso dicasi per un’insonorizzazione dell’abitacolo migliorata del 40%.I’m talking about material quality: the interior combines leather and suede flawlessly. Its design and ergonomics strike a perfect balance between the daily practicality required for outdoor use and the modern flair that’s now essential in any segment. The cabin is also 40% quieter than before.




Troviamo un display verticale da 11,6” in grado di fornire qualsiasi informazione, ADAS di ogni tipo e assemblaggi perfetti, a ricordare come Subaru sia sinonimo di vita eterna, sia per gli organi meccanici, sia per i materiali attorno ai cinque occupanti, comodi anche nella fila posteriore. Una comodità concessa anche dalla luminosità dell’abitacolo e non solo per il tetto panoramico in vetro, ma per le superfici laterali rese più ampie, magari anche a scapito di una linea di cintura più bassa rispetto a prima. Questo significa più scioltezza in fase di manovra, qualora si necessiti di visuale extra rispetto a quella fornita dalle videocamere dislocate davanti, dietro e sotto gli specchietti, utilissime in situazioni di off-road più estremo.

Ed a proposito, è logico che troviamo l’X-mode, ovvero la soluzione Subaru ai sentieri più impervi. Con due modalità specifiche in aggiunta a quella normale di gestione della trazione è davvero impossibile trovare una strada – o qualcosa di lontanamente simile – che possa mettere in crisi la nuova Forester, esattamente come per le generazioni precedenti. Se su terra o fango sarà come bere un bicchier d’acqua, su asfalto ci sono due feedback contrastanti, ma non per questo inficiano il mio giudizio finale su questa vettura. La Forester si guida bene anche lontano da buche e mulattiere, ha una risposta precisa da parte dello sterzo e un assetto che unito alla trazione integrale permanente comunica una sicurezza davvero impareggiabile, a prescindere dalle condizioni del terreno a contatto con le gomme. Il CVT, abbinato ad una cavalleria ridotta non lasciano però spazio a spunti prestazionali, adeguando ben presto ad un tipo di guida più rilassata e che a quel punto premierà con un consumo medio perfettamente in linea con il tipo di vettura: circa 8.4 l ogni 100 km.




La sesta generazione di Forester parte da €41.950, una cifra importante ma del tutto giustificata dal pacchetto che porta con sé, adatto ad ogni situazione e soprattutto – aspetto da non dare per scontato e che i subaristi conoscono bene – capace di durare in eterno. L’allestimento Premium, come quello della nostra prova, dona eleganza in più, con soluzioni estetiche che arricchiscono l’abitacolo a partire da €48.450. Sarei disposto a spenderli? Assolutamente sì, almeno quanto continuerei a chiedere pioggia e fango per godermi al meglio la più brillante delle Pleiadi dei giorni nostri.

SUBARU FORESTER
Motore 4 cilindri Mild-Hybrid, 1.995 cc Potenza 136 hp @ 5.600 rpm Coppia 182 Nm @ 4.000 rpm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico CVT a Variazione Continua Peso 1.720 kg
0-100 km/h 12,2 sec Velocità massima 188km/h Prezzo da€41.950 (€48.450 esemplare in prova)


