Testo Matteo Lavazza / Foto Daniél Rikkard
So cosa state pensando e non ci andrò molto per il sottile. Vi dico due semplici parole: state sbagliando. Già, la Ioniq 6 sarà pure insolita a livello di design, con quelle sue linee curve e affusolate figlie di uno stile “streamline” direttamente pescato da fine anni 20, ma c’è una ragione ben precisa per tutto questo, senza poi contare che sia uno dei motivi che la rendono una tra le berline elettriche più interessanti ed efficienti in circolazione. Certamente può piacere o non piacere ed esclude quasi a priori le mezze misure, ma qualora dovesse capitarvi l’opportunità di guidarla e magari conviverci abbastanza tempo per entrare in sintonia con la sua vera essenza, tornerete qui per darmi ragione.
La Ioniq 6 è stretta parente con la Ioniq 5, ma in realtà sembrano venire da pianeti differenti. La 5 ringrazia squadra e righello, mentre la 6 presenta uno stile tutto suo e decisamente insolito nel listino degli ultimi – per così dire – 100 anni di automobile. Tutto prende vita da un frontale curvo, piccoli gruppi ottici che non nascondono le sue vere dimensioni, peraltro anche più generose di quanto viene inizialmente percepito. Si passa per un profilo laterale allungato e che offre spazio a bordo per cinque persone, giungendo alla zona più controversa, una coda estremamente elaborata che scende in maniera speculare al frontale e integra due spoiler che non passano di certo inosservati, soprattutto per via di un gruppo ottico altrettanto vistoso. Questo concede però alla Ioniq 6 il pregio di vantare un coefficiente aerodinamico di 0,21, uno dei valori più bassi sul mercato.
Già, parlando di un’auto totalmente elettrica e che quindi punta gran parte della propria raison d’etre sull’efficienza, abbiamo appena spuntato qualcosa di molto importante. La versione in prova è poi quella che siede in cima al catalogo, equipaggiata con due motori, ognuno dei quali si occupa del rispettivo asse, offrendo quindi trazione integrale, ovvero maggiore sicurezza alla guida a prescindere dalle condizioni stradali. Sì, perché questa è un’auto che deve avere senso sempre e ovunque, a prescindere dalle opinioni puramente personali sulla sua estetica. A bordo, come detto, possono accomodarsi sino a 5 persone. La seduta è più bassa rispetto al solito e lo spazio per gambe e testa è sorprendente, sia davanti sia dietro. Discorso in parte differente per la capacità di carico, dove davanti troviamo appena 12 litri, mentre dietro si apre un baule da 400 litri, di certo non il migliore della categoria, ma comunque abbastanza per la famiglia tipo.
Questo incrociatore elettrico che strizza l’occhio a un pesce gatto eroga una potenza massima di 325 cavalli e 605 Nm di coppia, con batterie da 77,4 kWh che ricevono sino a 350 kW in ingresso a corrente continua. Questo significa che in uno scenario di ricarica rapida a 150 kW, occorrono appena 10 minuti per rigenerare ben 200 chilometri di autonomia. Niente male, considerando il fatto che con il pieno di energia è possibile percorrere circa 550 km (la casa ne dichiara qualcuno in più), avvalendosi di 3 (+1) modalità di freno rigenerativo, che a seconda del contesto di utilizzo possono far superare i valori medi ottenuti durante la nostra prova.
La Ioniq 6 è un gigantesco salotto in cui stare, dotata di comodi sedili in pelle, due display da 12,3 pollici e sistema infotainment perfettamente al passo coi tempi. C’è di più, perché c’è spazio per sistemare oggetti in qualsiasi comoda nicchia ricavata un po’ ovunque, mentre l’impugnatura del volante a due razze sottolinea una guidabilità che non ha nulla da invidiare alla concorrenza. È proprio il feeling alla guida che rende la convivenza con la Ioniq 6 qualcosa di inaspettato, perché seppure mantenga un’indole morbida e da viaggiatrice, basta pigiare il pulsante delle 3 modalità di guida posizionato sotto la razza sinistra del volante per irrigidire quanto basta lo sterzo (in Sport mode, ndr) e affrontare una strada tortuosa unendo il sopracitato comfort ad una precisione maggiore che inibisce la consapevolezza di muovere un’auto lunga quasi 4,9 metri e che pesa oltre 2 tonnellate. Hyundai coccola anche con qualche chicca inaspettata, come la chiusura automatica dei cristalli quando ci si avvicina alle gallerie, per poi riaprirsi nella posizione precedente una volta usciti. Giuro, questa non l’avevo mai vista prima.
La versione top di gamma del nostro test impiega 5,1 secondi per scattare da 0 a 100 km/h, il tutto forte di una trazione totale garantita dal sistema AWD e una velocità massima di 185 orari, quanto basta per non prosciugare inutilmente le batterie, ma rendere possibile qualche allungo in più rispetto al solito, magari proprio in un contesto autostradale, dove il particolare design che ormai non è più il centro assoluto del discorso torna a salire in cattedra rendendo la Ioniq 6 più efficiente di qualsiasi altra berlina elettrica di pari e generose dimensioni.
Per quanto riguarda i prezzi partiamo dai €47.850 della entry level da appena 151 cavalli, passando per €52/55 mila per le versioni con batterie da 77,4 kWh e 229 cavalli. La AWD con i due motori come quella in prova non è certo regalata a €62.750, ma in compenso dimostra come sia perfettamente possibile prendere direzioni diverse dagli altri, pur offrendo un prodotto estremamente valido dal punto di vista dell’efficienza, della tecnologia e del comfort di bordo. La Ioniq 6 non è per tutti e in maniera ancor più marcata della squadrata Ioniq 5 necessita di essere assimilata poco a poco. Quel che è sicuro è che dopo averla guidata e messa alla prova nella quotidianità più disparata delle mie settimane lavorative di inizio estate, è una di quelle auto sulle quali tornerei volentieri a sedere.
HYUNDAI IONIQ 6 77,4 kWh AWD
Motore Elettrico con Batterie da 77,4 kWh Potenza 325 hp Coppia 605 Nm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico a Rapporto Unico Peso 2.113 kg 0-100 km/h 5,1 sec Velocità massima 185 km/h Prezzo €62.750 Autonomia 583 Km